REGGIO ART 2008 EXHIBITION
Dal 10 agosto al 14 settembre 2008 a Villa Genoese Zerbi – Reggio Calabria
Ancora una volta l’Arte si staglia sullo Stretto con la mostra “Reggio Art. Gli artisti reggini” : colore, cultura e creatività mediterranea arricchiranno, infatti, dal 9 agosto al 14 settembre 2008 le austere e magniloquenti sale di Villa Genoese Zerbi.
L’esposizione ospita i lavori di circa cinquanta fra gli artisti del panorama reggino della seconda metà del Novecento, e opere di Nunzio Bava, Stellario Baccellieri, Carlo Filosa, Giuseppe Marino, Ottorino Orfello, Leo Pellicanò, Mimmo Pesce e Nik Spatari, protagonisti della storia dell’arte della città, si alternano a quelle di altri artisti, forse più o meno noti, ma dal talento indiscusso. Gli splendidi e suggestivi spazi espositivi fanno così da cornice silenziosa a questa inedita collettiva che, come un’istantanea, blocca il tempo e apre uno spaccato sul meraviglioso mondo artistico della città.
La mostra ospita al piano terra, entrando, il video “ZETTELKASTCHENcinema Akt 2“ del giovane Giacomo Triglia, e proseguendo, opere di pittura e scultura di artisti come Minnella, Natino Chirico, Loredana Marasco, Salvatore Lumia, Angela Pellicanò, Salvatore Smorto, particolare attenzione merita lo spazio interamente dedicato ai suddetti maestri storici, con opere come il San Giorgio di Mitilene di Nik Spatari, il Ritratto di Annamaria di Leo Pellicanò, La natura morta di Marino o il Frankenstein di Mimmo Pesce; l’ingresso del primo piano è preceduto dall’interessante istallazione “Reghion” del collettivo Technè, e dal San Giorgio e il Drago di Mario Strati, il resto invece, dal grande salone lato nord alle piccole e accoglienti sale lato sud, è interamente dedicato alla sezione fotografica, presenti in rassegna: Franco Cufari, Ninni De Salvo, Paula Kajzar, Edmondo Mavilla, Silvio Mavilla, Antonio Pellicanò, Antonio Sollazzo, Francesco Turano, Adriana Sapone, Loredana Guinicelli.
Reggio Art, fortemente voluta dall’Amministrazione Comunale in qualità soprattutto del Sindaco Giuseppe Scopelliti, si colloca come una novità rispetto alla tradizionale attività di Villa Genoese Zerbi, in quanto occupa un posto di assoluto rilievo in un palinsesto di eventi dal carattere prevalentemente nazionale e internazionale, come le mostre organizzate con La Biennale di Venezia, e le recenti antologiche su Rabarama e Maria Callas, che tanto successo hanno riscosso in termini di presenze.
Scegliere di aprire le porte della villa agli artisti reggini è infatti una risposta importante ai tanti talenti troppo spesso ignorati della città e che finalmente avranno il giusto spazio per esporre il proprio lavoro. Del resto la mostra si profila anche come un primo, timido ma emozionante esperimento, in quanto la presenza di circa cinquanta artisti sul territorio natio e all’interno di un unico contenitore non solo stimola il dibattito e il confronto fra linguaggi e generazioni comunque differenti, ma si propone anche di tracciare un punto reale e non più ideale della situazione artistica della città, dei fermenti che la attraversano e delle espressioni visive che la caratterizzano.
La mostra si definisce fra gli andirivieni ordinati della mente come un momento di riflessione, da cui partire per avviare un serio dibattito sulle risorse umane insite nel nostro territorio, per poi magari assumere i contorni di un vero e proprio trampolino di lancio per intraprendere una periodica ricognizione artistica al fine di scoprire e incentivare nuovi talenti.
Reggio Art prosegue e persegue un percorso sotteso, ai più poco noto, intrapreso quasi un secolo fa da Alfonzo Frangipane con le Biennali d’Arte e che, passando per le strade tortuose del Novecento e da iniziative coraggiose e interessanti, come il Premio Villa San Giovanni e il Premio di Ibico Reggino, ha portato non solo alla volontà, quasi necessità, di organizzare un mostra di tale portata, ma anche all’apertura della Pinacoteca Comunale. Un percorso di crescita e sviluppo, quindi, in cui l’arte assume un ruolo sempre maggiore, perché come scrive Marshall McLuhan “L’artista è sempre impegnato a scrivere una minuziosa storia del futuro perché è la sola persona consapevole della natura del presente “.Soggetto attuatore mostra
Tiquattro Italia
Curatore
Serena Carbone
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